Un asteroide potrebbe colpire la Terra nel 2036, ma siamo ancora in tempo per evitarlo.

 

26 febbraio 2007

Pur senza allarmismi, ricercatori di tutto il mondo stanno ipotizzando i possibili rimedi per permettere alla Terra di sfuggire ad un potenziale urto con un asteroide nel 2036.

La minaccia arriva dallo spazio: ma niente invasioni aliene, bensì un asteroide che in stile "Armageddon" potrebbe colpire la Terra nel non lontanissimo 2036. Per questo, secondo alcuni scienziati, le Nazioni Unite dovrebbero assumersi la responsabilità di coordinare una missione spaziale per deviare la traiettoria dell'oggetto cosmico ed evitare l'impatto con il nostro pianeta. L'ipotesi su cui si lavora è quella di finanziare una sorta di ''trattore gravitazionale'' che potrebbe sfruttare proprio la forza di gravità per "agganciare" l'asteroide vagante senza toccarlo e trascinare l'indesiderato oggetto definitivamente lontano dall'orbita terrestre.

A lanciare l'appello - durante la conferenza annuale dell'Associazione americana per la promozione della scienza (Aaas), svoltasi nei giorni scorsi a San Francisco - è stato un gruppo di astronauti, scienziati e ingegneri: secondo i loro calcoli, Apophis - questo il nome dell'asteroide -, con un asse maggiore di circa 400 metri e un peso di 46 miliardi di chilogrammi, incrocia già pericolosamente l'orbita terrestre due volte l'anno e avrebbe una probabilità su 45 mila di colpire il pianeta.

Benché assai improbabile, una tale operazione di soccorso potrebbe rivelarsi necessaria nel 2029, se la traiettoria dell'asteroide Apophis venisse modificata, quest'anno, dal suo passaggio relativamente vicino alla Terra (circa 32.000 km). Esso potrebbe allora tornare verso il nostro pianeta, fino a colpirlo, nell'aprile 2036. Per questo sarebbe bene prendere precauzioni.

A breve, ha riferito Rusty Schweickart, ex cosmonauta dell'Apollo 9, ci sarà un incontro con il Comitato per gli usi pacifici dello spazio delle Nazioni Unite al quale il gruppo di scienziati presenterà un rapporto aggiornato sugli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra: ''Per quanto basse - ha puntualizzato Schweickart - le probabilità di impatto con uno di questi corpi non sono nulle e in caso di collisione, tutti i paesi del mondo, nessuno escluso, sono a rischio". L'ex cosmonauta ha annunciato che il gruppo presenterà una formale proposta all'Onu nel 2009, dopo una serie di consultazioni ad alto livello da svolgersi nel frattempo per accumulare dati e presentare più dettagliatamente possibile la minaccia. E, ovviamente, le possibili soluzioni.

Prima di arrivare all'idea del ''trattore gravitazionale'', erano state due infatti le ipotesi prese in considerazione ma poi scartate perché potenzialmente più pericolose della minaccia: la prima prevedeva l'esplosione di un ordigno nucleare accanto all'asteroide - proprio sulla scia del film con Bruce Willis, anche se al cinema l'asteroide killer era grande quanto il Texas - mentre la seconda suggeriva l'impianto di propulsori direttamente sulla superficie dell'oggetto, per inviarlo nello spazio più remoto. Entrambe però, hanno spiegato Schweickart e il suo collega Ed Lu, non facevano i conti con il materiale estremamente friabile di cui gli asteroidi sono composti e che avrebbero potuto trasformare l'oggetto spaziale in una pioggia di detriti che sarebbe precipitata sulla Terra con effetti catastrofici. Di qui l'idea del ''trattore'' teleguidato, che avrebbe il doppio vantaggio di avvicinare Apophis senza toccarlo e portaselo ''gentilmente'' a spasso nello spazio grazie alla forza di gravità e a dei propulsori piccoli ma efficaci. La Terra sarebbe così salva, e alla modica cifra di 300 milioni di dollari che dovrebbero servire a finanziare una missione di 12 giorni. Lanciare il "trattore" il più presto possibile, hanno suggerito i due scienziati, non solo ridurrebbe la quantità di energia necessaria per deviare l'asteroide ma aumenterebbe - e di molto - le chance di successo della missione. Evitando che un territorio grande come l'intera Italia venga spazzato via dall'impatto e che una nube di polveri e gas oscuri per lungo tempo la luce del Sole.

Cosciente del pericolo potenziale rappresentato dagli asteroidi, il Congresso Usa aveva chiesto nel 1999 alla Nasa di fare entro dieci anni l'inventario del 90% dei Neo di diametro superiore al chilometro. L'ente spaziale americano, in collaborazione con astronomi professionisti e dilettanti, ne ha individuati 703. A fine 2005, riconoscendo che anche oggetti assai più piccoli possono causare devastazioni enormi, il Congresso aveva rivisto la domanda, chiedendo alla Nasa di catalogare, entro il 2020, il 90% di tutti i Neo di almeno 140 metri di diametro.

(fonte: newton.corriere.it)